
Duro lavoro, valori forti e una grande passione per il suo lavoro, queste sono probabilmente le caratteristiche più importanti della giovane stilista Italiana Aurora De Matteis, che traspaiono da ogni singolo pezzo della sua collezione. Il suo stile è subito riconoscibile, caratterizzato da colori audaci che si alternano al bianco e nero, da tessuti naturali preziosi e sostenibili, da un appeal decisamente contemporaneo che lei stessa definisce “Urban Couture”.
Tutti elementi chiaramente visibili a colpo d’occhio non appena si guarda la sua collezione. Ma il lavoro di una designer è qualcosa di più del semplice creare abiti. È un intero mondo di suggestioni e ispirazioni, di grandi visioni e di decisioni estetiche. Riguarda la personalità del designer stesso. E non c’è niente di meglio che fare due chiacchiere informali con Aurora per capire meglio il suo fantastico mondo e per scoprire qualcosa di più sulla sua vita.

Quando eri una bambina, come immaginavi il tuo futuro? Hai sempre saputo che saresti diventata una fashion designer?
Da bambina dicevo sempre ai miei genitori “Da grande vivrò in Giappone, non chiedetemi il perché, e sarò una designer di moda famosa in tutto il mondo e tutti indosseranno le mie creazioni ”… direi che avevo le idee già abbastanza chiare su cosa volevo fare nella vita. Dico sempre a me stessa che non sono stata io a scegliere questo percorso, è lui che ha scelto me semplicemente perché non c’è mai stato nient’altro che io volessi fare, nonostante abbia tante altre passioni, nessuna è paragonabile a quella per la moda ma più di ogni altra cosa a quella nel realizzare con tanto impegno e sacrificio capi in cui la gente ci si possa riconoscere, sentirsi bene e piacersi. Non ho mai avuto dubbi o ripensamenti, non ho mai pensato a un piano B, mi sono sempre detta che o vivo di questo o vivo lavorando sodo ogni giorno per arrivare a fare questo nella vita. La mia sensazione è come se fosse già stato tutto deciso e io non dovessi fare altro che seguire la strada.

Dove hai studiato prima di frequentare una scuola di moda?
Tutte le scelte che ho fatto sono sempre state relative a quello che avrei voluto fare in futuro. Prima di frequentare la scuola di moda ho studiato al liceo linguistico, questo perché sin da bambina ho sempre visto il mio futuro all’estero , non so il perché, ma anche perché volevo poter essere in grado di comunicare e confrontarmi con persone da tutto il mondo in modo da poter arricchire e aprire la mente con l’influenza di culture diverse e così crescere ed evolvermi come persona ma anche come designer, per questo oggi posso dire di avere molte più amicizie all’estero che mi hanno sicuramente arricchito e aiutato tantissimo ad essere la persona/designer che sono oggi.

Quindi poi ti sei iscritta all’Istituto Secoli di Milano, una scuola di moda molto prestigiosa. Che cosa hai imparato in quell’ambiente?
Nel 2014 inizia il mio percorso formativo all’Istituto Secoli. Un percorso che inizia un po’ ad occhi chiusi perché sapevo sarebbe stato impegnativo ma non sapevo bene cosa aspettarmi. E’ un percorso lungo e anche faticoso, che richiede moltissima dedizione e impegno. Per la mia esperienza personale, partendo da autodidatta nel disegno e completamente da zero nell’ambito della modellistica e della confezione, posso dire di avere fatto la scelta migliore perché, nonostante io abbia ancora moltissimo da impare essendo solo all’inizio del mio percorso, sono in grado di occuparmi della realizzazione di una collezione a 360° grazie alle eccellenti basi tecniche acquisite nei 3 anni di corso (modellistica e fashion design donna) partendo da tutto lo studio che c’è dietro alla creazione di una collezione che comporta anche una parte grafica, la modellistica, lo studio del su misura fino alla parte finale di tutto il processo che è la confezione. Oltre al lato formativo penso faccia crescere molto anche sul lato personale, io ho imparato a responsabilizzarmi, a capire che se si vogliono ottenere risultati bisogna lavorare sodo, fare dei sacrifici a volte e avere molta dedizione. Quindi dal mio punto di vista è un percorso formativo tecnico ma anche personale.

Cosa significa moda per te?
Per me la moda è espressione, divertimento, libertà. Ho sempre guardato alla moda come uno strumento di espressione personale che segue perfettamente il nostro ciclo di vita. A volte non lo si nota perché è un po’ come guardarsi allo specchio tutti i giorni, i piccoli cambiamenti non si notato mai, ma nell’arco della nostra vita la moda ci permette di reinventarci ogni volta seguendo le diverse fasi della nostra vita: la giovinezza, la crescita per imparare a conoscersi e la nostra maturità , lasciandoci però sempre la libertà di non farci definire ma usandola come strumento che ci aiuti ad esprimerci su chi siamo e come ci sentiamo in quel determinato momento.

Quanto sono importanti per te l’eccellenza sartoriale e la qualità dei tessuti?
Per me sono fondamentali, tanto che ne ho fatto il fondamento del mio brand. Ormai siamo abituati ad avere un concetto uso e getta di quasi tutto, più concentrati sulla quantità piuttosto che sulla qualità, e questa è una cosa che interessa anche il mondo della moda. Con la nascita di molti marchi fast fashion si è un po’ perso di vista quello che è la moda, che va oltre la semplice immagine di un capo, e non si guarda più a tutto il mondo che c’è dietro, soprattutto dietro alla realizzazione di un capo. Il mio obiettivo è quello di tornare ad avere un occhio di riguardo per la qualità di un capo, quindi ricercando materiali e tessuti di qualità e curando il capo in ogni suo aspetto e nei minimi dettagli, ciò, che a mio parere, fa la differenza.

Perchè hai scelto di disegnare collezioni a metà strada tra lo street style, la moda d’avanguardia e l’Haute Couture?
Durante gli anni di studio, avendo dovuto disegnare molteplici collezioni come oggetto di esame, ho imparato a capire che tipo di designer sono e a trovare, oggi, la mia strada. Durante quegli anni ho notato che ogni collezione era molto diversa dalla precedente, dal punto di vista stilistico, dalle scelte dei materiali e dei tessuti e anche dalle forme dei capi. Prediligevo sempre l’eleganza classica dei tessuti raffinati, ma allo stesso tempo volevo ottenere un’immagine forte, contemporanea e giovanile e questo mi ha permesso di capire che avevo gusti contrastanti e molto diversi tra loro, e che dovevo cercare di far convergere queste mie due o più anime in modo da definirmi come designer e rendermi riconoscibile agli occhi della gente. Per questo oggi le mie collezioni sono caratterizzate dalla raffinatezza dei tessuti classici di alta qualità combinata alla modernità di tessuti tecnici riciclati in capi classici rivisitati in chiave moderna tipica dello street style.

Quali sono le ispirazioni delle tue collezioni?
Ogni collezione che disegno ha sempre un’ispirazione personale, penso sempre a delle esperienze di vita che ho fatto, a ciò che mi influenza e mi aiuta ad aprire la mente, per esempio può essere l’incontro con persone molto diverse da me, come negli anni in cui ho vissuto a Milano in cui ho avuto la possibilità di conoscere e vivere quotidianamente persone di culture molto diverse dalla mia, o semplicemente ciò che mi piace o che mi fa emozionare. Alla base c’è sempre un pensiero semplice anche di vita quotidiana e questo mi permette di creare sempre qualcosa di molto personale, che mi rappresenti, che esprima veramente chi sono e in cui le persone si possano identificare. La collezione nasce poi in seguito ad un’ampia ricerca di tessuti e accessori, veri protagonisti di ogni capo, e attraverso lo studio con un approccio moderno di forme e abbinamenti di tessuti e materiali che mi permettano di sviluppare questi concetti e trasferirli in capi particolari e ricercati.

Hai qualche “musa” ispiratrice? Chi è la donna che indossa gli outfit disegnati da “Aurora De Matteis”?
Nella mia mente ogni volta che disegno una collezione c’è sempre una sorta di “musa” a cui mi ispiro ma non ha tratti fisici precisi, perché penso sempre alla donna che vorrei vestire da un punto di vista “caratteriale”. La donna a cui mi ispiro e per cui creo le mie collezioni è una donna forte, dinamica, sportiva ma che non rinuncia alla propria femminilità. Una donna che non ha paura di esprimere le proprie idee ma soprattutto che non ha paura di essere se stessa.

Hai un sogno nel cassetto?
Non credo di avere un sogno segreto, ho sempre e solo voluto fare della mia passione il mio futuro, costruire qualcosa di mio, di importante. Sono una persona molto esigente con se stessa e che non si accontenta mai, non mi sono mai posta limitazioni nel pensare a dove voglio arrivare e a quali obiettivi puntare per questo ogni giorno lavoro per crescere e imparare il più possibile, per migliorarmi e arrivare all’eccellenza.
Presto riveleremo i tuoi prossimi passi, magari già nei prossimi articoli nel blog….